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28 Luglio 2023

Questa è una stagione intensa per me. 

La stagione! Ma che significherà mai questa parola?

Per un fotografo come me è quel periodo dell’anno che va da maggio a ottobre, in cui si concentra la maggior parte del lavoro. Qui avvengono molti eventi e cerimonie. In pole position i matrimoni, core business di Juna Photography. Ed i matrimoni, si sa, sono un mondo immenso che vivo in maniera “totalizzante”, piena, decisamente vivace. 

Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che questa “stagione lavorativa” coincide con il periodo più caldo dell’anno, va da sé che le risorse richieste si triplicano. Avete notato in questi giorni che il vostro cellulare è lento e tarda ad eseguire le più semplici operazioni? Ecco.. noi siamo come i nostri cellulari: appena appena al di sotto delle nostre normali prestazioni. Eppure questo è un periodo in cui da noi fotografi è richiesto il massimo! Come si può fare?

Una stagione intensa: torniamo alle origini

Quando ho iniziato il mio lavoro di fotografo di matrimoni ero giovane e prestante, oltre che piena di entusiasmo. Mi confrontavo con colleghi con esperienza decennale e li trovavo demotivati, trascinarsi il proprio peso a malapena. Mi faceva sentire con una marcia in più: “io faccio tutto con gioia, non come loro che di certo vorrebbero essere ovunque meno che qui adesso”, pensavo.

Con il tempo, matrimonio dopo matrimonio, ho scovato il rischio che si corre nel farsi rigurgitare da un tritacarne che brutalmente annienta il nostro entusiasmo e distrugge la nostra giovinezza.

E’ un attimo e trasformi una passione in qualcosa che a malapena sopporti. L’afa, la chiesa e gli orari. Il parcheggio, corri, corri, scatta questo.. quello. E’ un attimo e tutto quel mare di emozioni si è tramutato in uno stagno maleodorante di processi automatici e ripetitivi.

Ho scorto questo pericolo, nel corso del cammino, e mi sono chiesta come fare per non rimanerne risucchiata… come era accaduto ai miei colleghi più anziani.

Ho sempre pensato che il giorno in cui avrei smesso di avere i peli d’oca in una conversazione coi miei clienti… avrei cambiato mestiere. E continuo a pensarlo. Oggi più che mai. E quindi vi chiederete come ho fatto a tenere viva quella fiamma negli anni?

Tenere viva la fiamma

Anzitutto ricordo sempre a me stessa che ogni volta che una coppia mi sceglie io ricevo un dono, una benedizione. Mi hanno scelta tra tanti altri e questo va onorato. Il passo successivo è interessarsi a loro. Entrare dentro le loro storie rinvigorisce la mia passione, mi fornisce ogni volta nuove ragioni per emozionarmi. 

Cerco legami. Cerco vibrazioni tra me e la gente. 

Una cosa che noto spesso è l’amore che ricevo dai genitori degli sposi. Questo è un fatto che mi regala una gioia veramente immensa. Cosa vuole un genitore per il proprio figlio? IL MEGLIO. E quando ricevi l’affetto e la stima dei genitori degli sposi di certo capisci che per loro sei il meglio che potevano sperare per i propri figli. CHE BELLI che sono i genitori degli sposi, davvero, io li amo tanto.

In loro vedo l’amore, il senso di una vita, il sacrificio, l’orgoglio e la gioia. 

Focalizzarmi su questi aspetti mi fa ricordare sempre perché ho iniziato questo lavoro. E mi permette di stare al riparo dal tritacarne figlio di meccanismi commerciali e di mercato. 

Ogni giorno mi ripeto che è una fortuna poter assorbire tutta quella vita. Ogni giorno dico GRAZIE… per quanto mi date.

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Questo periodo dell’anno è il migliore in assoluto per effettuare servizi fotografici all’aperto.

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