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Helen Brown e Juna, eclettismo e gioia

3 Luglio 2019

Helen è un universo. Non riuscireste mai con soli tre aggettivi a definirla. Il suo animo eclettico la scaglia lungo orizzonti paralleli e distinti. Così mi sento anch’io, come persona e di conseguenza come professionista. La gente sente il bisogno ineluttabile di inquadrarti all’interno di una qualche categoria, di definirti. In questo modo potrà capire in quale angolo porti rispetto alle proprie prerogative. Alla fine, è sempre questione di egoismo. Ma ci sono persone, come Helen, che non puoi rinchiudere in alcuna categoria. Di lei fanno parte centinaia di flussi vitali che si incontrano e scontrano generando un maremoto di energia.

Facendo un parallelismo, anche Juna non si lascia intrappolare in categorie. La mia fotografia spazia dalle texture morbide del newborn ai contrasti forti della fotografia di moda, al concettuale, all’architettura, al reportage, al matrimonio e chi più ne ha più ne metta.

Molti direbbero che mi succede solo perché ancora non ho “sfondato” in un unico settore. Ma d’altra parte è anche vero che se il mio obiettivo fosse di concentrarmi in un unico ramo, non mi sforzerei di fare così tanto altro, di imparare sempre nuove tecniche, di capire come esprimere me stessa in diversi campi. Credo che sia più che altro una spinta che parte dalle viscere, quell’esigenza di sfuggire al sistematico e ordinato mondo delle classificazioni. Anche nel mio lavoro di grafico ho sempre abbracciato rami e stili differenti, spaziando dalla grafica cartoon a quella vintage come se niente fosse, per dissetare ogni piccolo angolo del mio essere e placare la fame di vita che sento dentro.

Ognuno è fatto come è fatto. Accidenti, la gente tollera davvero poco ciò che è diverso. Io lo trovo invece così affascinante. Potermi confrontare con qualcosa che mi differisce in tutto: mi lascerà sicuramente qualcosa che prima non avevo, arricchendomi di conseguenza.

Ma persone come me e Helen sanno bene che comportarsi in direzione di compiacere il prossimo è il primo passo verso la morte. O ci ami o ci odi, noi siamo eclettiche, siamo tutto, siamo la vita.

Grazie Ele per avermi scelto per il tuo terzo Book consecutivo. Ormai di volta in volta è sempre più facile, l’intesa cresce, non c’è quasi nemmeno più bisogno di interagire a voce. Vai avanti così: GO WOMAN!

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