
Il mio stile glamour
Io amo le donne. Non ho mai inteso il mio lavoro come un puro mezzo di sopravvivenza. Ho sempre cercato un senso in tutto quello che faccio. Ogni volta che mi accingo a realizzare un progetto fotografico, la prima cosa che mi chiedo è “perché?”
A cosa mi serve? Cosa sto cercando? Posso darvi un senso, un valore,
etico, morale, di estetica o sociale?
Più di una volta mi sono resa conto che spesso tutte queste tematiche sono connesse e si tengono a braccetto tirandosi dietro le altre inevitabilmente.
Sapete, più mi avvicino alle donne, al loro mondo, alle loro aspirazioni, più capisco quanto sia distorta la visione che il mondo ha di loro.
Assurdo ma vero anche le stesse donne si conoscono poco in fondo e giudicano le altre in base a questa ignoranza di base.
Secondo la nostra cultura popolare oggi se le donne si vestono in modo appariscente inviano il messaggio “il mio corpo è a vostra disposizione”;
Se una donna ritiene di poter fare “da sola” qualcosa, senza farsi scortare da nessuno, allora vuol dire “voglio mettermi nei guai”.
Se una donna è arrivata molto lontano ed è pure bella “ha sicuramente concesso un favore di troppo”;
Se una donna è bella “per lei la vita è facile” (posso dirvi, non per esperienza personale ma per quello che filtro dalla gente attorno a me che spesso vale l’esatto opposto);
Insomma, quanti cliché inutili e dissacranti, quanti slogan eretti a dogmi, luoghi comuni elargiti a buon prezzo in ogni dove: è davvero avvilente.
Io invece vi dico che per le donne la bellezza è solo un mezzo “tangibile” per esprimere il loro “impalpabile” mondo interiore. Alle donne piace essere “scoperte dentro” e istintivamente, com’è nella loro natura, usano l’aspetto per attirare l’attenzione. Il punto cruciale è, verso cosa? Non verso il loro corpo, ma verso il loro universo.
Voi adesso mi direte che ci sono migliaia di maniere per farsi scoprire dentro. E avete ragione, e non discuto. Dico solo che quella è la natura primordiale di una donna, e che fraintendere questo basico elemento di partenza distorce ogni percezione che si possa avere di loro.
Ogni singola volta in cui ho avuto l’opportunità di capire le ragioni che spingono una donna all’auto-celebrazione, all’eccessiva esuberanza, alla “cattiveria”, ho trovato sempre la stessa cosa: il bisogno di essere amate. Loro urlano:
“Amami.
Interessati a me, vieni a scoprire quante meraviglie custodisco in me, nel mio essere. Innamorati di questo mio sconfinato universo che, da tutta la vita, desidero di condividere con qualcuno.”